Napoli, truffa sui crediti d’imposta, sequestro da 347 milioni di euro


Nell’ambito di una indagine su una truffa legata ai crediti di imposta la Finanza di Napoli ha eseguito un maxi sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 347 milioni di euro nei confronti di 39 società


NAPOLI – La Guardia di Finanza di Napoli Nord, in particolare i finanzieri del gruppo di Frattamaggiore, ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un ammontare complessivo di 347 milioni di euro nei confronti di 39 società con sedi principalmente tra le province di Napoli e Caserta, ma, in diversi casi, anche con interessi economici oltre regione e in particolare a Roma e Milano dove i militari hanno effettuato delle perquisizioni presso dei commercialisti legati ad alcune delle società indagate.

Cessione crediti fiscali

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TRUFFA SUL CREDITO DI IMPOSTA, MAXI SEQUESTRO A NAPOLI PER 347 MILIONI: L’INDAGINE

L’indagine svolta dalle Fiamme Gialle, e coordinata dal procuratore facente funzioni Anna Maria Lucchetta, riguarda delle condotte finanziarie attuate nell’ambito della normativa del decreto Crescita Italia considerate dagli inquirenti come illecite. Coinvolte diverse aziende, le quali, avvalendosi anche di società “veicolo”, avrebbe trasmesso numerose dichiarazioni all’Agenzia delle Entrate, comunicando la disponibilità di ulteriori crediti di imposta derivanti dalla trasformazione di presunte attività rivelatesi poi inesistenti. Le ricostruzioni, come detto, hanno individuato 39 società coinvolte al momento nell’indagine per un ammontare complessivo pari a 328,5 milioni di euro e crediti per 18,5 milioni di euro derivanti da presunti investimenti nel Mezzogiorno di fatto però mai eseguiti.

La ricostruzione dei flussi creditizi illeciti, infatti, ha consentito agli agenti della Guardia di Finanza di individuare anche due società definite “veicolo”, una di capitali e un fondo comune di investimento lussemburghese, con sede secondaria in Italia, che hanno ricevuto 129 milioni di euro di crediti da parte di alcune delle società coinvolte nella maxi frode, negoziando parte delle risorse con ulteriori soggetti, traendone profitto.



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